L’elisir di lunga vita? Il segreto è “l’invecchiamento attivo”… in un contesto virtuoso.
Varie testate hanno recentemente confermato come i marchigiani siano tra i più longevi d’Italia svelandone le principali ragioni:
«Invecchiare bene e vivere a lungo. Nelle Marche i residenti di 65 anni e più sono il 25,7% della popolazione; una percentuale superiore al valore nazionale. Gli studi mettono in luce per esempio che fare volontariato porta benefici in termini di salute fisica, più felicità, soddisfazione della vita, autostima e riduzione del rischio di depressione. Attività di svago migliorano il benessere e la qualità della vita delle persone anziane così come le attività educative o formative»
(Ancona Today, Febbraio 2023)
Nei nostri percorsi alla riscoperta del territorio che ti appartiene e delle tradizioni di un tempo, vorremmo anche mostrare, con orgoglio e dati alla mano, come quello regionale sia un modello esemplare per il “buon vivere”, con alta qualità di vita ed alti standard di benessere individuale e collettivo.
Marche, la regione più longeva di Italia. Come mai?
La Regione gode infatti di un primato in Italia per longevità attiva e prospettiva di vita, con una media di addirittura ultra ottantenni -in salute- che supera quella del resto del Paese.
Nelle Marche si vive bene, e anche l’ISTAT spiega il perché: “grazie alla forte vocazione rurale della regione, i marchigiani consumano cibo salutare, a filiera corta ma soprattutto di qualità”. Vanno sicuramente citate: la mela rossa dei Sibillini, tra le più antiche varietà in Italia, presidio di biodiversità riconosciuto da Slow Food; la tradizione olearia marchigiana, oro in cucina, che trova nella morfologia dei Piceni l’habitat perfetto per proprietà organolettiche uniche e polifenoli; il miele marchigiano, antibiotico naturale e dolcificante non raffinato, dalle svariate proprietà benefiche; ed infine un buon bicchiere di vino che non manca mai sulle tavole dei marchigiani.
Al Festival Tipicità si può scoprire ed assaporare il patrimonio gastronomico più autentico e salutare della Regione.
Altri fattori che contribuiscono alla longevità
Non solo cibo, tuttavia! Ad influire su qualità di vita, condizioni di benessere, invecchiamento attivo e dinamico (spesso impegnato nel sociale) concorrono anche:
- qualità dell’aria e dell’acqua, con risvolti diretti nell’agricoltura;
- patrimonio naturalistico, microclima e biodiversità (incastonate tra la costa e i dorsali appenninici, la Marche garantiscono condizioni ideali ed offrono tutti i tipi di paesaggio, marino, collinare, montano, poco distanti tra loro);
- genius Loci che grazie a qualità, genio produttivo ed innovazione, ha reso negli anni leader i settori dell’agricoltura, dell’artigianato e dell’industria
- relazioni umane per lo più solide e generative: in famiglia (spesso il ruolo attivo dei nonni è fondamentale con i nipoti) come negli ambienti di lavoro: l’economia regionale è caratterizzata da una fiorente piccola-media industria ad alta specializzazione, naturale evoluzione di antiche attività artigianali. Ciò che prevale è il cosiddetto “modello marchigiano” (espressione coniata da Giorgio Fuà, il padre fondatore dell’ISTAO di Ancona, centro di formazione dell’imprenditoria marchigiana basata su un approccio di economia civile, sostenibile ed inclusiva) risulta essere indipendente da grandi aiuti statali o pesanti prestiti di banche e si caratterizza da un prevalente approccio umano e rispettoso nei confronti di personale, clientela e tutti gli interlocutori dell’azienda.