Nell’Anno delle Radici Italiane, un periodo dedicato a celebrare le origini e i contributi degli italiani nel mondo, è doveroso ricordare una figura di grande importanza scientifica ma meno conosciuta: Reinaldo Augusto Carestia. Anche se il suo nome potrebbe non essere familiare a molti, la sua eredità è scolpita nel cielo, con un asteroide che porta il suo nome in riconoscimento dei suoi straordinari meriti scientifici.
Le origini marchigiane e il viaggio in Argentina
Reinaldo Carestia nacque nel 1933 in Argentina, figlio di emigrati marchigiani. Suo padre, originario di Potenza Picena, emigrò in Argentina nel 1926 in cerca di un futuro migliore. È in questo contesto che Reinaldo crebbe, immerso in una cultura di duro lavoro e dedizione, qualità che avrebbe portato con sé nella sua brillante carriera.
La carriera astronomica
Dopo essersi laureato come Ingegnere Geometra presso l’Università Nazionale di Cuyo nel 1957, Reinaldo iniziò a lavorare presso l’Osservatorio Astronomico Félix Aguilar (OAFA) a El Leoncito, uno dei centri di ricerca più prestigiosi in Argentina. Qui, grazie al suo impegno e alle sue capacità, si specializzò nell’astronomia posizionale, un campo che richiede precisione e rigore per misurare e prevedere i movimenti degli oggetti celesti.
L’Asteroide 3578 Carestia
Il riconoscimento per il suo lavoro arrivò anche dall’estero, e nel 1977, la NASA documentò la scoperta dell’asteroide 3578 Carestia, un omaggio alla dedizione e all’ingegno di Reinaldo. Questo asteroide, scoperto l’11 febbraio 1977, rappresenta un simbolo tangibile dell’impatto che Reinaldo ha avuto nel campo dell’astronomia.
Il Museo Astronomico Reinaldo Augusto Carestia
Nel corso della sua carriera, Carestia non solo contribuì significativamente allo sviluppo dell’astronomia, ma il suo lavoro lasciò un’impronta indelebile anche dopo la sua morte. L’Osservatorio Astronomico Félix Aguilar gli ha dedicato un museo, un tributo che celebra la sua vita e il suo contributo alla scienza.
Reinaldo Carestia è un esempio brillante di come le radici marchigiane possano fiorire lontano, portando innovazione e conoscenza nel mondo. Anche se è conosciuto come “el Gringo” dai suoi colleghi argentini, la sua eredità è un ponte tra le Marche e l’Argentina, unendo due mondi attraverso la scienza e l’astronomia.
Carestia, figlio di una terra di grande bellezza e cultura, ha dimostrato che la passione e l’ingegno possono portare le persone a toccare le stelle, letteralmente e metaforicamente. Con il suo lavoro, ha contribuito a svelare i misteri del cielo, e il suo nome continuerà a brillare nel firmamento per le generazioni a venire.
Materiale informativo cortesemente fornito da Frida Paolella (Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Marche – Responsabile Marchigiani nel Mondo)